Le ultime tre gare di F1 sono state caratterizzate da altrettanti episodi che hanno coinvolto tre diversi piloti (Vettel-Ricciardo-Leclerc) creando non poco scompiglio tra gli addetti ai lavori e gli appassionati, contrari alle decisioni dei commissari. Abbiamo incontrato Gian Carlo Minardi, in partenza per l’Hungaroring teatro degli appuntamenti ACI Sport validi per la Formula 4 Italia e Formula 3 Regional, per capire se questa F1 abbia perso il desiderio di bagarre.
“Gli episodi di Canada, Francia e Austria sono molto diversi tra loro. Anche se a volte impopolari, le decisioni e le penalità inflitte ai piloti dai commissari sono dettate da regole e, soprattutto, da linee guida precise scritte da Charlie Whiting e approvate da tutti, piloti compresi. Non dimentichiamoci che, diversamente da quanto succedeva fino a qualche anno fa, i commissari hanno a disposizione in tempo reale la telemetria di tutti i piloti. Pertanto possono analizzare il comportamento di ciascuno in qualsiasi situazione e capire cosa li abbia condotti a commettere un errore o un’eventuale scorrettezza“, analizza il manager faentino. “Ho apprezzato il fatto che in Austria i commissari abbiamo deciso di sentire la versione dei due piloti prima di convalidare il risultato finale. A Montreal sarebbe stato corretto procedere nel medesimo modo, anche se resto convinto che il risultato non sarebbe cambiato. Resto dell’idea che il punto di forza della Formula 1 sia la possibilità di lottare in pista e la sfida tra Leclerc e Verstappen ne è un esempio lampante. I due ragazzi ci hanno fatto divertire ed emozionare regalandoci una corsa molto divertente. Sono convinto che abbiamo assistito solo al primo capitolo di una sfida esaltante. Pertanto è arrivato il momento di rivedere e riscrivere completamente queste regole, anche a seguito della scomparsa di Whiting”.
Verstappen e Leclerc saranno i campioni del futuro?
“Siamo davanti a un cambio generazionale di altissimo livello. Sia Leclerc sia Verstappen hanno già dimostrato di essere due grandi piloti, entrambi con le caratteristiche per diventare campioni, con una visione della gara e dell’avversario a 360°. Il monegasco ha dato un segnale molto forte del suo talento a 3 giri dalla fine, rispondendo molto bene all’attacco dell’olandese. All’ultimo passaggio invece gli ha lasciato troppo spazio e Verstappen ne ha subito approfittato. Posso dare un bel 10 a Max per la gara e un 10- a Charles. Ci regaleranno altri duelli importanti“.
Dopo nove gran premi, quali sono i best drivers?
“Se guardiamo alle spalle dei tre top team, ci sono i due piloti McLaren con Carlos Sainz e Lando Norris supportati da una vettura in forte crescita, cui aggiungerei il pilota della Toro Rosso Alexander Albon. In Austria Sainz, partito ultimo, è arrivato 8° alle spalle di Norris, ottimo 6°, e Gasly. Tra i top team abbiamo Hamilton, assolutamente perfetto, Leclerc che sta crescendo gara dopo gara e in cerca della consacrazione all’interno del team, e Verstappen, il cui talento non è mai stato messo in dubbio. Questa è la stagione della maturità. Aggiungo anche Vettel, quattro volte campione del mondo, che sta vivendo un momento non facile, anche se ha dimostrato di soffrire la pressione dell’avversario”.
Restando in casa Ferrari, la SF90 non riesce a vincere neanche quando la Mercedes è in difficoltà…
“Vedo un risveglio da parte della Ferrari, purtroppo non sfruttato al 100%. Nei risultati finali bisogna analizzare anche la strategia adottata e la scelta delle gomme. Se guardiamo avanti, al GP d’Inghilterra, Ferrari e Mercedes hanno optato sulla carta per una strategia diversa (4 medie e 8 soft per Mercedes contro 3 set “gialli” e 9 “rossi” per Ferrari). Silverstone è una pista veloce con curve particolari in cui l’anno scorso abbiamo avuto due safety-car e problemi di gomme con Bottas, che portarono al successo di Vettel“.
Redazione MotoriNoLimits