La primissima edizione del GP d’Austria di F1 si è corsa nel 1964 sullo Zeltweg Airfield: un tracciato realizzato nel 1959 su una pre-esistente area destinata
a un campo di aviazione. Si voleva replicare la fortunata combinazione che aveva portato alla realizzazione dello storico circuito di Silverstone. Ma il Circus della F1 restò solo un anno, a causa della natura eccessivamente abrasiva del fondo stradale. F1 e Austria tornarono a essere un binomio vivo nel 1970, ma su un nuovo tracciato, realizzato sempre nella bellissima regione della Stiria. Fu battezzato Osterreichring. Da allora la sequenza delle sedi del GP d’Austria è stata: Osterreichring, A1-Ring e adesso Red Bull Ring. Detto così si potrebbe facilmente pensare che l’Austrian GP si sia spostato su diversi circuiti, dal 1970 al 2018, ma in realtà la corsa si è sempre disputata nella stessa località.
La pista però, negli anni, ha cambiato nome. A parte appunto la gara del 1964, tutte le altre competizioni dal 1970 al 1987 e dal 1997 al 2003 si sono svolte su questo circuito. Con il tempo la pista ha mutato il suo layout, perché quello originale è stato ritenuto troppo pericoloso: basterebbe chiedere il perché al cervo che fu travolto e ucciso dalla McLaren di Stefan Johansson durante il venerdì di libere nel 1987.
Il GP d’Austria è tornato nel calendario della Formula 1 nel 2014, dopo un’assenza di dieci anni, grazie all’acquisizione della pista da parte della nostra casa madre: Red Bull, che lo ha appunto ribattezzato “Red Bull Ring”. A testimoniarlo la scultura che raffigura un toro rampante, sulla collinetta tra le curve 6, 7 e 8. Il weekend targato Formula 1 Austria può contare su un contesto mozzafiato: le vette delle montagne della Stiria che fanno da cornice tutt’attorno al curcuito. Questo è sempre un fine settimana importante per la Scuderia Toro Rosso e la Red Bull Racing e nel 2018 a vincere fu Max Verstappen su Red Bull Racing.
Redazione MotoriNoLimits