In italiano, una macchina di riserva o test car si definisce ‘muletto’ – letteralmente, piccolo mulo. Ecco da dove deriva il termine inglese ‘mule car’. Ha origine negli anni 30, quando le macchine erano usate per allenare i piloti o provare nuove parti che dovevano essere resistenti e affidabili più che necessariamente veloci: un po’ come i muli, specie quando messi a confronti con i capricciosi purosangue che erano le vere macchine da corsa. Da allora il termine è rimasto. E alla fine di quest’anno, una nuova generazione di muletti scenderà in pista, grazie a Mercedes, McLaren e Renault: che metteranno insieme una monoposto 2018 adattata che è progettata per testare il primissimo prototipo di pneumatici P Zero Formula 1 da 18 pollici. Questi pneumatici saranno introdotti in Formula 1 nel 2021, dopo la notizia che anche la Formula 2 utilizzerà già dal prossimo anno le gomme da 18.
Secondo i regolamenti qualunque muletto deve essere basato su una macchina di almeno due anno: ma in realtà non assomiglieranno granché alle monoposto 2018 che hanno effettivamente corso. Ci saranno modifiche sostanziali alle sospensioni – e quindi alla carrozzeria – per ospitare i nuovi pneumatici da 18 pollici, con circa metà dell’escursione attuale della sospensione (che è fornita dai pneumatici stessi) improvvisamente sparita. Tanto per iniziare, questo significa che sono necessari nuovi e più robusti punti di ancoraggio delle sospensioni – quindi c’è la possibilità che i tre muletti non vincano dei concorsi di bellezza. Ci sarà anche meno carico, in modo che possano replicare nel modo più accurato possibile la nuova generazione di monoposto. Ma il loro scopo non sarà essere belle: devono svolgere un lavoro. E d’altronde quando è stata l’ultima volta in cui avete visto un asino bello da togliere il fiato?
Ma perché proprio e solo quei tre team? In effetti, tutti sono stati invitati a partecipare – e comunque il prossimo anno tutti i team saranno invitati a provare i pneumatici da 18 pollici e i muletti – ma Mercedes, McLaren e Renault sono i tre team che finora hanno risposto all’invito. A ciascuno di loro sarà chiesto di prendere parte quest’anno a una sessione di test di due giorni – con tre sessioni programmate per settembre, ottobre e novembre (i luoghi non sono ancora stati decisi). Tutti i dati saranno condivisi con gli altri sette team, quindi nessuno avrà un vantaggio particolare. Il timing di questi test è voluto: per la prima parte di quest’anno, Pirelli si sta concentrando sullo sviluppo dei pneumatici slick 2020 (ultima stagione dei 13 pollici) prima di passare allo sviluppo di quelli da 18 dopo l’estate. I 25 giorni di test Pirelli programmati per il 2020 si concentreranno solo sui pneumatici da 18, divisi equamente tra tutti i team che vogliono essere coinvolti. Se avete altre domande, chiedete a Sergey Sirotkin: il pilota di riserva Renault è il primo a essere annunciato e prenderà parte al primo programma di test dei pneumatici F1 da 18 pollici nel corso di quest’anno…