Preciso. No. Non scrivo queste righe perché sono contro Vettel. Ci mancherebbe. Ogni pilota in griglia è uguale e qui non si tifa questo o quello. Mi riferisco però alla reazione rabbiosa di Vettel dentro all’abitacolo che, quando è uscito di pista, avesse potuto avrebbe perfino preso e strappato via l’Halo. Domenica abbiamo avuto una scena di come dovrebbe essere sempre la F1.
Una sfida tra piloti entro i limiti della pista, ma se sbagli è giusto che devi pagare il conto e non trovarti a disposizione una pista d’aeroporto per ritornare in gara. Evviva la ghiaia. Evviva quei (pochi) tratti di pista dove ancora prima di fare una mossa ci pensi due volte perché potrebbe costarti la gara. Era così una volta, dovrebbe essere così anche oggi con la nuvola di fumo che si alza dalla ghiaia a portarsi via sogni di gloria. Rendiamoci conto che paghiamo di più noi gli errori quando giochiamo nel mondo virtuale della Playstation che gli attuali piloti in pista. Così non va bene. Per questo ben venga la ghiaia e ben venga l’incazzatura di Vettel. Perché come scrisse Ray Bradbury in Fahrenheit 451: “Nessuno ti darà mai una bastonata se non sbagli, ma così non imparerai mai”.
Riccardo Turcato