Charlie Whiting difende i regolamenti della F1, sostenendo che la questione principale dello sport è in realtà la competitività dei team di metà griglia. Squadre e piloti hanno riassunto il 2017 dicendo che se le nuove monoposto erano più veloci, i sorpassi sono diventati più difficili. Come ha sottolineato per esempio Daniel Ricciardo: “Le macchine più larghe sono belle e ci hanno dato più grip, ma dato che occupano più spazio in pista hai meno aria pulita, quindi stare dietro è più impegnativo“. Affermazione su cui non concorda Whiting, come ha detto al New York Times: “Non penso che il problema sia correre più vicini o le macchine. Il vero punto del 2017 è che i tre top team – Mercedes, Ferrari e Red Bull – sono significativamente più veloci degli altri. Non credo che le gare siano state male, ma alcuni hanno lavorato meglio di altriu, cosa non nuova in F1“.
Un’affermazione che può essere condivisibile ma solo a metà, perché la vera questione secondo noi non dipende necessariamente dal lavorare più o meno bene, quanto piuttosto dalle disponibilità finanziarie delle singole squadre. Basta dare un’occhiata alla spartizione dei diritti TV da parte della FOM e all’articolo riportato in basso e pubblicato da pitpass.com per capire – se mai la cosa non fosse chiara da sempre – perché c’è un tale divario tra i top team e gli altri, che purtroppo esisterà sempre finché non sarà attuata una sorta di budget cap che, guarda caso, i grandi non vogliono…
Redazione MotoriNoLimits
Despite claiming third successive title clean-sweep, 2016 sees Mercedes F1 operation record a £2.3m loss https://t.co/7cIPP2WTnu pic.twitter.com/vKBtRP23ib
— Pitpass.com (@pitpassdotcom) 26 dicembre 2017