A ognuno dei 93 passaggi davanti al box Ferrari, Antonio Giovinazzi deve aver sorriso. Perché la Rossa l’aveva già provata a Fiorano, e conosceva già le F1 generazione 2017, ma quella del primo test era la SF15-T, più che dignitosa ma con due anni sulle spalle, e quella delle prove invernali e dei primi due GP era una Sauber.
Ma la prima giornata “vera” di un pilota italiano su una Ferrari è stata quella di ieri, martedì 18 aprile, in Bahrain. Una giornata iniziata con colazione e massaggio, proseguita con ben 9 ore di test e i briefing tecnici. Antonio ha dimostrato maturità e professionalità sia alla guida (il suo tempo migliore è stato di 1’31”984 con gomme supersoft, ma ha usato di più le medium) sia davanti agli ingegneri. ““Me li sono goduti tutti questi giri”, ha detto a fine giornata. “Guidare la macchina che ha vinto l’ultima gara ed è in testa al mondiale, lavorare con gli ingegneri e i meccanici della Scuderia Ferrari non è solo una grandissima emozione: è il sogno che avevo fin da piccolo, quando correvo con i kart, e che adesso diventa realtà”.
Redazione MotoriNoLimits