Premiare i guidatori migliori facendogli risparmiare sui costi di trasporto: questa l’idea alla base del Driver Behaviour Project, il nuovo esperimento dello Smart Mobility Plan di Ford, che adotta lo stesso approccio per obiettivi personali utilizzato con successo dalle app per l’esercizio fisico o la perdita di peso. Il Driver Behaviour Project vuole offrire ai guidatori, tramite una app per smartphone, un punteggio personale basato su vari dati relativi ai comportamenti al volante. Questo tipo di ricerca può portare a risparmiare sui costi del noleggio auto, del car sharing, e fornire alle società di assicurazioni informazioni utili a praticare sconti sui loro servizi.
Durante un periodo di 4 mesi, i dispositivi plug-in installati sui veicoli test hanno raccolto dati provenienti da più di 40 Ford Fiesta, guidate da volontari nella città di Londra, per registrare i comportamenti di ogni guidatore lungo una distanza di 160.000 chilometri e per più di 4.000 ore. Sono stati registrati in dettaglio dai più impercettibili giri del volante o pressioni sui pedali, fino al situazione climatica e alla condizione della strada.
Il punto di vista di Ford è che i clienti, proprietari dei propri dati, possano utilizzarli a proprio vantaggio grazie alle nuove ricerche esplorate dall’Ovale Blu. I dati del veicolo consentono di ottenere un punteggio di guida personale in base alla condotta alla guida. L’app aiuta i guidatori a comprendere in che modo i diversi comportamenti al volante influiscono sul punteggio, e offre loro informazioni utili per migliorare lo stile di guida, per esempio scegliendo la marcia corretta. Calcola anche un punteggio per ogni tratta di trasferimento, basato sull’interazione fra guidatore e veicolo in base ai dati ricevuti in fase di accelerazione, frenata e sterzata. Il punteggio cambia in base ai risultati di ciascuna tratta, con un grafico che illustra il trend in un determinato intervallo di tempo, e permette ai guidatori di vedere in quali giorni i loro punteggi siano diminuiti o aumentati.
Gli analisti di Ford, insieme agli esperti della piattaforma digitale per la mobilità Transport API analizzeranno i dati raccolti finora per ottenere ulteriori informazioni. Oltre ai dati specifici del veicolo, l’azienda globale di progettazione IDEO è stata incaricata di comprendere ciò che le persone dicono, pensano, sentono quando sono al volante. L’esito di questa ricerca ha mostrato una differenza significativa fra il modo in cui le persone credono di guidare, e il modo in cui effettivamente guidano.
Ford sta percorrendo attivamente la strada per diventare una Mobility Company, oltre che una Motor Company, attraverso il programma Ford Smart Mobility, la strategia dell’Ovale Blu per anticipare i bisogni di mobilità dei consumatori e trasformare l’esperienza di chi si sposta mediante l’implementazione di tecnologie cloud e di connettività, ’elaborazione di ‘big data’ e l’analisi degli scenari di mobilità, che in futuro saranno alla base della guida autonoma. Il Driver Behaviour Project contribuirà a migliorare le attuali soluzioni per la mobilità, compreso il servizio di car sharing on demand GoDrive e il servizio di ride sharing on demand GoRide.
Il team incaricato del progetto sta studiando anche in che modo la guida condiziona gli stati fisici ed emotivi di un gruppo di volontari dell’Università di Nottingham, nel Regno Unito. La ricerca vuole esplorare i modi attraverso i quali aiutare i guidatori a migliorare il comportamento al volante. I volontari sono sottoposti a una serie di situazioni di guida, utilizzando sia un simulatore che scenari reali, durante i quali vengono monitorati l’attività cardiaca, i movimenti oculari e alcuni schemi cerebrali. La ricerca fa emergere quando i guidatori sono nervosi o stressati, per esempio in condizioni di traffico intenso o di scarsa visibilità.
Redazione MotoriNoLimits