Una stagione iniziata col botto in Australia, nel vero senso della parola. L’incidente di Fernando Alonso con Gutierrez ha cambiato il panorama del GP,
vanificando la bellissima partenza delle Ferrari, che avevano ottimizzato il nuovo sistema a una sola “paletta”. La bandiera rossa ha poi cambiato le strategie in campo.
La Mercedes, con le mescole Medium, ha fatto certamente la scelta migliore, mentre la Ferrari ha optato per le Soft, poiché fin dai test di Barcellona la SF16-H si è dimostrata maggiormente a suo agio con Soft e SuperSoft. Una scelta guidata per provare a impensierire gli avversari. Bicchiere mezzo pieno per Maranello, soprattutto dopo la qualifica. C’è ancora da lavorare ma in ottica gara sono più vicini. Rispetto a un anno fa c’è stato un miglioramento. Non sono mancati gli errori, con una strategia aggressiva che non ha pagato al 100%, il problema al pitstop di Vettel e il ritiro di Raikkonen.
Abbiamo vissuto una bella domenica con diverse lotte in famiglia. Rosberg, dopo un fine settimana vissuto all’ombra di Hamilton, ha avuto la meglio mentre in casa Toro Rosso bella la sfida tra Verstappen e Sainz. L’olandese mi è sembrato troppo duro, anche verbalmente, sia nei confronti del team sia col compagno. Da applausi invece l’avvio della Haas: un debutto col sesto posto equivale a una vittoria. Ottima strategia per Daniel Ricciardo che è riuscito a risalire fino alla 4° posizione segnando anche il giro più veloce della gara.
Tra 15 giorni la Formula 1 arriverà su un circuito “vero” dove il caldo la farà da padrone e la Ferrari potrebbe impensierire le Mercedes. Passo indietro sulle qualifiche: si tornerà al format dell’anno scorso, per fortuna: vergognoso lo spettacolo cui abbiamo assistito sabato in Q3. E’ inammissibile che non ci fossero macchine in pista negli ultimi minuti a lottare per la pole position. Ma dopo le polemiche, team boss e manager vari domenica prima della gara si sono riuniti e hyanno preso la decisione di tornare al vecchio e normale format.