Nel primo giorno dell’anno si dovrebbe stare belli tranquilli e non arrabbiarsi che ci sono 364 giorni davanti da affrontare. Ma avete visto il poster della McLaren per festeggiare i 60 anni? Purtroppo noi sì e ve la proponiamo con alcune riflessioni. 60 anni sono tanti e quando si vedono certe cose l’inca@@@tura è di dovere. Il nome di Bruce McLaren è in F1 dal 1958 (!) quando esordisce con la Cooper. 1958, praticamente solo il nome Ferrari è in F1 da più tempo, e questo significa qualcosa, direi. Nel 1963 Bruce fonda l’omonimo team, e nel frattempo aveva già vinto 3 GP di Formula 1. Ne vincerà uno anche a bordo di una sua creatura, nel 1968, in Belgio.
Partendo da questo, direi che la sua immagine in basso a sinistra nel poster celebrativo, più piccola quasi della figura centrale di Lando Norris, grida abbastanza allo scandalo. Solo questo basterebbe per chiudere qui questo articolo. Ma andiamo avanti. Ok, devono esserci i piloti attuali, ma Piastri è più grande di Prost, che di Mondiali alla McLaren ne ha portati ben 3 (!). Ok, c’è la Formula E, l’attuale avventura Indycar, rappresentata più in piccolo della Formula E stessa e perfino della Extreme E. Ma il problema è chi non c’è. Su tutti penso a Denny Hulme. Compagno di avventura di Bruce, il neozelandese, in Mclaren dal 1968 al 1974, ha vinto 5 GP arrivando terzo nel Mondiale nel 68 e 72, ma soprattutto ha vinto 22 gare e 2 Titoli Can-Am. Inoltre, assieme a Dan Gurney, altro assente, ha tenuto coeso il team dopo la morte di Bruce. Riteniamo sia incomprensibile la loro assenza.
Bene il riferimento alle Indy 500 vincenti del passato, ma manca ad esempio la vittoria alla 24 Ore di Le Mans. Giusto ricordare che il nome McLaren è l’unico vincente in F1, a Le Mans, a Indianapolis e ci aggiungiamo anche la Can-Am. Non si vede nemmeno una figura importante della rinascita del team del 1980, John Watson, che si è sobbarcato lo sviluppo del primo telaio in carbonio. Ma se Ricciardo si vede ben due volte con la sua unica vittoria a Monza, non si capisce perché debbano mancare Mass o Kovalainen quindi, anch’essi vincenti una volta con il team.
E David Coulthard, Kimi Raikkonen e Montoya? Ovvio che non ci meravigliamo se mancano Hobbs o Gilles Villeneuve (che ha fatto solo una comparsata) o Scheckter e Rosberg, ma Peter Revson dove è? Due volte vincitore in F1, secondo a Indianapolis, vincitore anche in Can-Am. E’ storia questa. E Berger? I nostri italiani, Giacomelli, Galli, de Adamich e de Cesaris neanche ci speravamo, ma ne approfitto per ricordare che con Andrea de Adamich in McLaren arrivarono anche i motori Alfa Romeo.
Queste sono occasioni per ricordare ai più giovani cosa siano 60 anni di corse. Chi ha reso grande il nome. Altrimenti poi tocca leggere sui social dove siano Sainz Jr o perché Ricciardo è così piccolo. Eh no. Così non va. Chiedersi dove sia Sainz Jr quando manca Hulme? Per favore, siamo seri. Forse gli stessi che hanno preparato questo poster dovrebbero tornare sui libri di storia McLaren.
Riccardo Turcato