Nella F1 di qualche decennio fa, Mick Schumacher a quest’ora sarebbe già a casa. A dirlo l’ex-pilota Christian Danner, che pensa che negli anni 80 il suo boss alla Arrows Jackie Oliver “l’avrebbe licenziato immediatamente” dopo la serie di incidenti e la mancanza di prestazioni. Difende quindi Gunther Steiner, criticato da Ralf Schumacher per aver detto chiaramente quello che pensa del 23enne. “Era ora“, ha detto Danner a Sport1. “Al boss è permesso dire ‘adesso basta con gli incidenti’. Perché continuano a succedere“.
Della stessa idea, anche se più soft, il suo compagno di squadra alla Arrows nel 1986 Marc Surer: “Va anche detto che Mick è rimasto turbato dagli incidenti. Poi il team ti dice che non puoi più permetterti di rompere niente. Ma a Baku puoi solo guidare forte se ti è permesso di accelerare liberamente. Questo l’ha turbato“. E infatti il giovane tedesco sabato si è qualificato ultimo. Surer comprende anche le ragioni di Steiner: “Gunther è sincero, quindi quando dice qualcosa a volte gli si ritorce contro. E coi social media succede in centinaia di modi. Ma mi piace perché è onesto, Quando dice qualcosa, la pensa“. Danner da parte sua ammette che se Schumacher non riesce a migliorare rapidamente, la sua carriera in F1 sarà bruciata: “Mick è un bravo pilota, ma se distruggi regolarmente la macchina e sei un secondo più lento del tuo compagno di squadra non sei molto attraente per i team. Credo che tutti debbano darsi una calmata, inclusi quelli che supportano Mick e che continuano a criticare pubblicamente la Haas e Steiner“. Ogni riferimento a zio Ralf è puramente casuale… Noi comunque continuiamo ad avere un dubbio: di piloti discutibili sulla griglia di F1 ce ne sono diversi, ma perché tutto questo accanimento proprio contro Mick? Forse perché le aspettative su di lui erano più elevate? Per il cognome che porta e che adesso non è più “vendibile” per gli scarsi risultati? O proprio perché chi gli sta attorno parla e rompe troppo le scatole con attacchi alla squadra e al management?
Barbara Premoli