Tocca il cielo con un dito Sergio Perez, che oggi ha vinto un GP di Monaco pazzesco, davanti a Carlos Sainz e a Max Verstappen, con Charles Leclerc quarto dopo la splendida pole di ieri (a 2,9s dal vincitore). La pioggia ha fatto ritardare la partenza e solo alle 15.18 i piloti hanno percorso un giro dietro la safety car, prima della sospensione della gara, ripresa alle 16.05 dietro la SC e come da regolamento su pneumatici wet. La gara vera e propria è iniziata nel giro 3, con Leclerc al comando davanti a Sainz, Perez e Verstappen.
I primi sono poi passati alle intermedie, con Perez rientrato nel giro 17 e due giri dopo è stata la volta di Leclerc e Verstappen, mentre Sainz è passato direttamente alle hard nel giro 21, seguito a ruota dal compagno di squadra, in un doppio pitstop. Mossa copiata il giro successivo dalla Red Bull che con la sua doppia sosta ha fatto l’overcut sui rivali della Ferrari, cambiando l’ordine in pista: Perez, Sainz, Verstappen e un furioso Leclerc. Nel giro 27 Mick Schumacher è finito in testacoda alle Piscine, con la sua Haas che si è spaccata in due, causando un’altra bandiera rossa nel giro 30, per consentire di rimuovere i rottami e sistemare le barriere. La ripartenza nel giro 33, con la Ferrari sulle hard, mentre la Red Bull ha optato per le medie (un mistero, perché la stessa Pirelli prima del via aveva detto che in caso di asciutto sarebbero state preferibili soft e medie rispetto alle hard).
Alla ripartenza Perez ha mantenuto il comando e le medie hanno fatto il loro fino al giro 55, quando hanno iniziato a mostrare del graining, a circa 10 miniuti dalla fine, con Sainz, Verstappen e Leclerc che si avvicinavano. Ma Sainz non ha giustamente rischiato [nonostante dal muretto sia arrivato il messaggio secondo noi assurdo di mettere pressione su Perez, se fosse arrivato il botto Verstappen avrebbe vinto, ma Leclerc sarebbe salito sul podio…] e per il messicano della Red Bull è arrivata la vittoria a Monaco, che lo ripaga anche della delusione del GP di Spagna, dove gli era stato chiesto di far passare il leader del campionato.
Passato direttamente dalle wet alle slick, George Russell ha chiuso 5°, davanti alla McLaren di Lando Norris. Partito 7°, Fernando Alonso ha chiuso nella stessa posizione con la sua Alpine, davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton, che ha tentato di tutto per passarlo, ma invano. Per il sette volte campione un danno nella prima fase di gara, in un contatto con l’Alpine di Esteban Ocon, cui è stata data una penalità di 5 secondi e dalla 9° posizione scende quindi in 12°, con l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas promossa in P9 e l’ultimo punto all’Aston Martin di Sebastian Vettel. Pierre Gasly ha chiuso 12°, ma promosso all’11° grazie alla penalità di Ocon. Deludente anche in questa gara Daniel Ricciardo, 13° davanti all’Aston Martin di Lance Stroll. Diciassettesimo e ultimo Yuki Tsunoda dietro l’Alfa Romeo di Zhou Guanyu e la Williams di Nicholas Latifi, 15°. Tre i ritiri: Kevin Magnussen, Mick Schumacher e Alex Albon.
Fin qui la cronaca, ma la gara non è chiusa: per l’evidente errore della Scuderia in termini di strategia (che lo stesso Mattia Binotto non ha negato nelle interviste post-gara), per la rabbia di Charles Leclerc (dicono tutto le sue parole via radio “No words, non possiamo fare una cosa così“) e perché la Ferrari pretende spiegazioni da parte della FIA perché sia Perez sia Verstappen hanno oltrepassato la linea uscendo dalla corsia box. Insomma, non è detto che la classifica finale sia quella che abbiamo ora. Ma complimenti a Perez: è stato bello vedere la sua emozione sul podio. Un pilota che nel 2020 era senza sedile…
Barbara Premoli
AGGIORNAMENTO: ricorso Ferrari respinto dalla FIA e risultati confermati.