La nuova era della F1 si apre in Bahrain, dove meno di una settimana fa si sono chiusi i sei giorni di test pre-stagionali che hanno permesso alle squadre di prendere confidenza con la nuova generazione di monoposto. Tante le novità regolamentari: dal ritorno dell’effetto suolo, alle gomme da 18” introdotte da Pirelli, dall’utilizzo del nuovo carburante ecosostenibile E10 fino al peso aumentato della monoposto. La Scuderia Ferrari parte dai quasi 4000 km percorsi nei test dalla F1-75 – più di qualunque altra vettura – e dalle buone sensazioni percepite da Carlos Sainz e Charles Leclerc.
La pista di Sakhir si sviluppa su 5.412 metri che domenica saranno da percorrere 57 volte. Il suo tratto distintivo sono i lunghi rettilinei e le frenate molto impegnative: le due staccate più difficili alle curve 1 e 14. Sono previste tre zone per l’utilizzo dell’ala mobile (DRS): una sul rettilineo del traguardo, una tra la curva 3 e la 4 e la terza nel tratto compreso fra le curve 10 e 11. Il forte vento dei giorni scorsi ha portato molta sabbia in pista e c’è da attendersi che per la prima sessione di libere – in programma domani alle 15 locali (13 CET) – proponga tempi piuttosto lenti. Come sempre, le qualifiche e la corsa prenderanno il via dopo il calar del sole, alle 18 (16 CET) e si disputeranno sotto potenti riflettori con la pista che, man mano che la notte scenderà sul Bahrain abbassando la temperatura dell’asfalto, diventerà più performante.
La Scuderia Ferrari ha vinto in sei occasioni in Bahrain e questa pista è stata teatro del primo grande acuto di Leclerc, che nel 2019 ottenne qui la sua prima pole position e il primo podio. A Sakhir è legato anche il debutto con la Casa di Maranello di Sainz l’anno scorso, che al volante della SF21 partì e giunse ottavo.