Il weekend sul circuito esterno del Bahrain lascia strascichi e interrogativi alla luce della fantastica interpretazione in prove e gara di George Russell, salito sulla Mercedes di Hamilton che si sta riprendendo dal Covid-19. L’arrivo di Russell ha fatto bene o male alla Mercedes? Ha dato il colpo di grazia a Bottas? Ha messo in discussione il valore delle vittorie di Hamilton? La Mercedes è un’astronave che farebbe vincere chiunque? Insomma, di carne al fuoco che ne sarebbe parecchia. Vorrei riportare un pensiero sulla questione che è stato scritto dal pilota Indycar JR Hildebrand e che mi è sembrato corretto, puntuale, preciso e meritevole di condivisione.
JR scrive su Twitter: “Sapevamo prima di questo weekend che la Mercedes era la miglior monoposto. Nessuno lo mette in dubbio. E’ sotto gli occhi di tutti. Sapevamo anche che Russell è considerato un futuro campione. Oggi non ho imparato nulla sulla Mercedes. La mia opinione su quanto sia forte la monoposto non cambia. Ho imparato però qualcosa di nuovo su Russell, e la mia opinione su quanto sia bravo è aumentata. Ci sono 4 cose che un’auto non può far venir fuori da un pilota (ndr):
- Capacità di estrarre tutto il potenziale della monoposto stessa (specialmente in qualifica);
- L’attitudine nei momenti di tensione topici (partenza, restart, sorpassi, pit stop);
- Consapevolezza e adattamento all’auto man mano che la gara prosegue;
- La padronanza del mezzo.
Ogni pilota di qualsiasi squadra può essere giudicato da questi parametri (che sono quelli che ognuno di noi utilizza per auto-giudicarsi come pilota). La consistenza di Hamilton, in riferimento a questi parametri, mi porta a dire perché sia il migliore. Russell sulla base di questi parametri ha fatto molto bene. Quindi la performance di George Russell mi ha detto di più su quanto sia bravo lui rispetto a quanto sia migliore la Mercedes come auto, o chiunque altro. La verità non è che chiunque sarebbe stato in grado di vincere quella gara. Dire ‘prendete uno qualsiasi e mettetelo sulla Mercedes’ è solo una frase a effetto“.
Trovo veramente impossibile essere in disaccordo con quanto scritto da Hildebrand. Quattro parametri che veramente dovremmo prendere a riferimento ogni volta che parliamo di un pilota. Quattro parametri che possono essere utilizzati per Russell, Hamilton, Bottas. Piloti del presente o del passato, e smettere di far riferimento solo al potenziale di questa o quella vettura.
Riccardo Turcato
My reaction to GR debut:
We knew before this the Merc is the best car. No questioning it. Immense public evidence of this.
We also knew that to those inside the paddock GR is thought of as the heir-apparent. There’s a reason for that, but insiders have 10x the insight we do. 1/
— JR Hildebrand (@JRHildebrand) December 6, 2020
Today I learned nothing new about the Mercedes. My opinion of how good the car is has not changed at all.
I did learn something new about GR, and my opinion on just how good he is has moved a step forward. 2/
— JR Hildebrand (@JRHildebrand) December 6, 2020
There are 4 things I think about that the car doesn’t account for:
1 – extracting max performance (esp in qual).
2 – execution, attitude in tense “moments” (start, restarts, stops, overtaking).
3 – awareness, adaptation to car & race as it progresses.
4 – sense of composure. 3/— JR Hildebrand (@JRHildebrand) December 6, 2020
Any driver at any team can be judged by these (they are the things you judge yourself on as a driver). Acing these areas w incredible consistency is why I think @LewisHamilton is the best. @GeorgeRussell63 showed remarkably well by the same criteria. 4/
— JR Hildebrand (@JRHildebrand) December 6, 2020
So to me George’s performance still told me much more about how good *he* is than it did about his car or anyone else.
A more exciting take might be “WeLl JuSt StIcK aNyOnE iN tHe MeRc!!” but the truth is not just anyone would have been in a position to win that race.
End/
— JR Hildebrand (@JRHildebrand) December 6, 2020