Sembra incredibile ma siamo giunti alla fine della stagione di F1 2019 e quello che si corre domenica è l’11° GP di Abu Dhabi. La gara si è sempre disputata lungo i 5.554 metri del circuito di Yas Marina che dovrà essere percorso per 55 volte. Il debutto della Formula 1 ad Abu Dhabi risale al 2009, quando a vincere fu Sebastian Vettel con la Red Bull. Negli anni quella di Yas Marina è sempre stata una pista poco favorevole alla Scuderia Ferrari che qui non è ancora riuscita a cogliere la sua prima vittoria, avendo portato a casa finora tre secondi e altrettanti terzi posti.
A questo tracciato è legato soprattutto il ricordo amaro della stagione 2010: in quell’edizione, la squadra di Maranello arrivò ad Abu Dhabi con Fernando Alonso in testa alla classifica, in vantaggio di 8 e 15 punti sui piloti Red Bull, rispettivamente Mark Webber e Sebastian Vettel. Un errore di strategia relegò lo spagnolo nelle retrovie e alla fine a trionfare in gara fu il tedesco, che si aggiudicò il campionato con quattro lunghezze di margine su Alonso. Nelle stagioni successive, la Ferrari ha raccolto tre secondi posti, due con Alonso, nel 2011 alle spalle della McLaren di Lewis Hamilton e nel 2012 dietro alla Lotus di Kimi Raikkonen, e uno con Vettel lo scorso anno (vinse Hamilton), e tre terzi: con Kimi nel 2015 e con Sebastian nel 2016 e 2017. A un GP di Abu Dhabi è legato uno dei casi unici della F1: qui nel 2014 andò infatti in scena l’unica gara della storia ad assegnare doppio punteggio. Si trattava di una trovata finalizzata a tenere il più aperto possibile il confronto per il titolo. La doppia valenza della gara venne cancellata già a partire dall’anno successivo.
Se Sebastian ad Abu Dhabi ha vinto tre volte, Charles Leclerc sul tracciato dell’Emirato nella sua unica apparizione ha ottenuto un ottimo 7° posto con la Sauber-Ferrari, il modo migliore di finire la stagione e prepararsi a quella 2019 che sarebbe iniziata di lì a due giorni, quando il monegasco avrebbe debuttato da titolare della Scuderia Ferrari nel tradizionale test che segue l’ultimo appuntamento del campionato.
Charles Leclerc: “Abu Dhabi è l’ultimo GP della stagione. Credo che gran parte del paddock stia già guardando alle vacanze che inizieranno domenica sera. Dal mio punto di vista, invece, non posso che dirmi un po’ triste al solo pensiero che per qualche mese non sarò più seduto in macchina con l’adrenalina di un weekend di gara. Di solito in questa corsa tutti spingono al massimo, perché la maggior parte dei piloti non ha più nulla da perdere. La partenza avviene con la luce naturale, mentre la bandiera a scacchi viene sventolata in notturna, il che rende questo GP un’esperienza unica. Un altro aspetto che è differente da qualsiasi altra pista è il degrado delle gomme, che è qualcosa di usuale e prevedibile. Anche per questo le gare sono spesso interessanti e io non vedo l’ora di godermi quest’ultima apparizione stagionale con la Scuderia Ferrari”.
Sebastian Vettel: “Quella di Abi Dhabi da un lato è l’ultima gara della stagione 2019, ma dall’altro costituisce per molti aspetti anche l’inizio del campionato 2020, dato che molti team testeranno alcune parti in prospettiva dell’anno prossimo anche nelle prove libere del venerdì. Martedì e mercoledì prossimi, poi, ci sarà la tradizionale sessione di test che ci permetterà di lavorare tanto sulle gomme della stagione ventura che su quelle 2021. I collaudi in chiave futura dei team al venerdì e al sabato mattina avvengono perché le temperature nella prima e nella terza sessione di prove libere sono estremamente alte se messe a confronto con quelle che troveremo in qualifica. Tutto ciò rende quel tempo pista poco significativo per la ricerca del set-up e della configurazione ideale da adottare in gara, tanto vale dunque sfruttarle per un programma diverso. Quella di Abu Dhabi è una pista con molte curve da bassa e media velocità. In contrasto con quanto accaduto a San Paolo, la Pirelli ha comunicato che porterà a Yas Marina le tre mescole più morbide. Ciò nonostante dovrebbe trattarsi di una gara ad una sola sosta, perché è troppo difficile superare nonostante ci siano due chiare zone DRS. Va da sé che la qualifica sarà di grande importanza. Vogliamo terminare questa stagione in crescendo anche se sappiamo che i nostri rivali sono molto forti. Mi aspetto una gara divertente”.
Mattia Binotto, Team Principal: “Abu Dhabi è l’ultima gara di quella che per tutti è stata una stagione molto lunga. Per noi della Scuderia Ferrari si è trattato di un anno di rifondazione, con una squadra giovane nei rispettivi ruoli e Charles al suo primo anno con noi. Per questo uno degli obiettivi del 2019 era gettare le fondamenta per il futuro. Come è ovvio ci sono stati alti e bassi: la prima parte della stagione non è andata come volevamo ma quei momenti difficili mi hanno dato modo di vedere lo spirito di squadra, la compattezza, la capacità di rimboccarsi le maniche e la voglia di lottare per recuperare. Particolarmente significativa è stata la reazione che si è vista dopo la pausa estiva, con sei pole position consecutive e tre vittorie di fila, tra cui quella di Monza arrivata pochi giorni dopo aver celebrato in maniera incredibile i 90 anni della Scuderia assieme a un gran numero di tifosi in Piazza Duomo a Milano. È evidente che il secondo posto non sarà mai abbastanza per la Scuderia Ferrari ed è per questo che stiamo già guardando avanti all’intenso lavoro che ci sarà da fare durante l’inverno per continuare a crescere come gruppo. L’ambizione è quella di tornare più forti per essere all’altezza delle sfide che ci attendono. Presentando questo ultimo appuntamento di campionato, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare i nostri tifosi che in tutto il mondo ci hanno sostenuto costantemente con la loro passione. Questo weekend cercheremo di dare il massimo per concludere la stagione con un risultato da ricordare“.
Redazione MotoriNoLimits