Montreal è sempre una pista soggetta a una grande evoluzione, ma quest’anno la superficie in entrambe le sessioni di libere del venerdì era persino più scivolosa e sporca del solito. Persino i top driver sono stati ingannati: il pilota della Mercedes Lewis Hamilton e quello della Red Bull Max Verstappen sono tra quelli finiti a muro, con l’inglese che ha saltato la maggior parte delle FP2 (perdendo tempo per girare con hard e soft).
Nonostante le condizioni insidiose, il tempo più veloce delle FP2, fatto da Charles Leclerc davanti al compagno di squadra con le soft C5, è stato di poco inferiore a quello corrispondente dello scorso anno (nel 2018 fatto con le hypersoft, mescola in pratica equivalente). Le condizioni meteo sono state più calde del solito in Canada, con le temperature ambiente che hanno toccato i 29°C, quelle massime della pista i 47°C. Stesse condizioni si attendono per il resto del weekend. La maggior parte dei giri effettuati nel pomeriggio sono stati con la mescola più morbida, con i piloti che hanno completato un intero programma di simulazioni qualifiche e gara, con short e long run. Finora i gap in termini di performance tra le mescole sono difficili da stimare in modo preciso, per via dell’elevata evoluzione della pista. Il divario previsto dovrebbe essere di circa 0,8 secondi tra ciascuna mescola.
MARIO ISOLA – HEAD OF F1 AND CAR RACING: “Finora abbiamo assistito a un Canada atipico. Le temperature sono state più alte del solito e anche la pista sembra molto più scivolosa del normale: è difficile sapere se i due fatti sono connessi. Ci aspettiamo persino più caldo nel resto del weekend, il che avrà un grande effetto in termini di consumo e degrado, su un circuito dove la trazione è sempre cruciale. Di conseguenza li piloti dovranno gestire il degrado termico con attenzione, specie al posteriore, fattore che avrà un effetto sulla strategia in qualifica e gara”.
Redazione MotoriNoLimits