La pole del GP della Cina va a Lewis Hamilton, la sesta consecutiva per il pilota Mercedes e la sesta anche qui a Shanghai. Speciale, perché combattuta fino all’ultimo con la Ferrari di Sebastian Vettel e record, perché per la prima volta qualcuno è sceso sotto il muro dell’1.32 (1:31.678, il giro record era di 1:32.238, fatto da Schumacher nella gara del 2004. Ma la battaglia forse più bella è stata quella per il secondo posto, conquistato da Vettel per un solo millesimo su Bottas, 1:31.864 contro 1:31.865, che equivale a 5,9 cm pensate… a riprova dell’ottima prestazione del finlandese, che ha chiuso davanti al connazionale Kimi Raikkonen,
Le due Mercedes e le due Ferrari erano racchiuse in poco più di 2 decimi dopo i primi run nel Q2, con Vettel di poco più avanti di Hamilton, seguito da Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen – che alla fine ha strappato il miglior tempo facendo un secondo run mentre gli altri erano ai box. Ma Hamilton ha dato tutto nel Q3, chiudendo davanti a Vettel di quasi 2 decimi dopo il primo run, nonostante un leggero errore alla curva 3 e un leggero sovrasterzo all’uscita della curva 11. Tempo migliorato nel secondo e decisivo run che gli è valso la pole, 1m31.678s, con un giro perfetto, A 0.186 secondi Vettel che ha tolto a Bottas e alla Mercedes la soddisfazione della prima fila, ma sapere di avere un solo millesimo dev’essere una gran bella soddisfazione. Insoddisfatto Raikkonen, 4° a quasi 3 decimi da Bottas, e che ha lamentato problemi di sottosterzo.
Poi arrivano gli altri, con la Red Bull quinta con Daniel Ricciardo, a quasi 1,5s dalla pole, ma staccato di quasi mezzo secondo dalla Williams di Felipe Massa, 6°. Ottime qualifiche per Nico Hulkenberg, 6° nel Q2 e che domani partirà 7°, dopo aver fatto un solo run nel Q3 a inizio sessione. Con una Renault che ancora non ci crede di essere tornata lì davanti! Ottava la Force India di Sergio Perez, davanti alla Toro Rosso di Daniil Kvyat e alla Williams del debuttante Lance Stroll, per la prima volta nel Q3.
Una battaglia molto serrata quella per entrare nella top 10 finale, con Stroll, Perez, le due Toro Rosso e la Haas di Kevin Magnussen. Sainz è rimasto fuori per soli 0.060s non riuscendo a migliorare nel secondo run, mentre Magnussen per 0.014s e domani partirà 12°. Fernando Alonso ha “spinto come un animale” (come ha detto lui stesso via radio) per portare più avanti possibile la sua McLaren-Honda, chiudendo 13°, a 2 decimi dalla Haas e davanti alla Sauber di Marcus Ericsson per 7 decimi.
E quella che sembrava essere una giornata sì per la Sauber ha cambiato velocemente volto. In modo inaspettato entrambe le macchine erano passate al Q2, ma Antonio Giovinazzi ha avuto un brutto incidente all’ultima curva proprio al termine del Q1, distruggendo la macchina e rallentando i piloti che stavano completando i loro giri finali. Il terzo pilota Ferrari prestato alla Sauber al posto di Pascal Wehrlein partirà quindi 15°, davanti alla McLaren di Stoffel Vandoorne (che ha mancato il passaggio al Q2 per soli 0.060s), alla Haas di Romain Grosjean, alla Renault di Jolyon Palmer e alla Force India di Esteban Ocon, questi ultimi “vittime” del crash di Giovinazzi. Su Grosjean e Palmer incombe l’investigazione FIA, per non aver rallentato a sufficienza con le bandiere gialle alla fine del Q1.
Ma la vera sorpresa in negativo di queste qualifiche è Max Verstappen 19°: lento nel prino giro, dopo aver segnalato un problema di potenza, ha abortito il giri rientrando nella pitlane, poi è tornato in pista e a metà giro gli ingegneri gli hanno dato delle possibili soluzioni ma senza esiti. Ci sarebbe stata forse qualche possibilità di migliorare, ma poi c’è stato l’incidente di Giovinazzi. Almeno domani vedremo se con queste velocissime F1 si riesce anche a superare!
Barbara Premoli