Vincitrice del premio Eyeson Design Awards al NAIAS di Detroit, l’ibrida Lexus LC500h è diventata per un giorno protagonista di un workshopall’interno dei Brera Design Days di Milano. Marco Sammicheli, design curator di Abitare ha coordinato l’evento SayNoToImpossibile, all’interno del quale il filosofo Franco Bolelli e l’amministratore delegato di Toyota Motor Italy Andrea Carlucci si sono confrontati su come elementi apparentemente inconciliabili come design e tecnologia possano in realtà convivere in armonia.
Per farlo è necessario uscire dalla visione binaria che impone di scegliere tra questo e quello, come ha sottolineato Bolelli, per arrivare a scoprire la forma dell’intelligenza moderna. Poli opposti, come bianco e nero, maschio e femmina, e centinaia di altri elementi normalmente considerati distanti, è dimostrato che possono essere combinati per costruire un’armonia superiore e far funzionare le cose. Contrapporsi all’impossibile diventa quindi lo scontro finale tra il mito dell’inenzione e la retorica dell’innovazione, come ha ricordato Sammicheli, che nel caso di Lexus vuol dire ridistribuire le priorità di un progetto e fare scelte diverse, coraggiose. Perché il primato tecnologico da solo può non essere sufficiente, serve anche il coraggio di inglobare la bellezza.
Per anni Toyota ha tenuto separate le due cose, lo ha ribadito l’AD che ha ricordato come in più occasioni i potenziali acquirenti si siano espressi più o meno in questi termini: «Le vostre sono grandi auto, se poi fossero anche belle sarebbero perfette». Il cambio di passo è avvenuto nel momento in cui con il marchio Lexus l’industria giapponese ha deciso di non puntare esclusivamente sulla ricerca della perfezione tecnologia, indubbiamente importante, ma vincolante. Si è quindi chiesto ai progettisti di non farsi condizionare esclusivamente dalla ricerca dell’hi-tech, delle prestazioni e della qualità, ma considerare anche il colpo di cuore che il design può trasmettere, senza entrare in rotta di collisione con le altre caratteristiche. Una scelta determinata anche dalla considerazione che la supremazia tecnologica fine a se stessa non è eterna, e la funzionalità estrema può arrivare a risultare noiosa. Il design, invece, è un lusso al quale è difficile rinunciare una volta che ci si è abituati.
Lexus LC Hybrid è la prima auto costruita seguendo la filosofia del SayNoToImpossible, con la tecnologia peraltro di alto livello che diventa quasi invisibile, sotto e integrata nel design. Rendendo possibile quell’unione che fino a ieri poteva sembrare inconciliabile tra le precisione degli ingegneri e la visionarietà dei designer. Questo modello va a completare la gamma che è attualmente l’unica di un marchio Premium totalmente ibrida, con soluzioni esclusive, che vanno dai gruppi ottici a led con disegno tridimensionale al tetto in fibra di carbonio, senza dimenticare i ricchi interni costruiti a mano da maestri artigiani.
Valerio Boni