Bernie Ecclestone è sicuro. Anche se attualmente senza un motore per la prossima stagione dopo la rottura con Renault, Red Bull Racing e Toro Rosso
non lasceranno il Mondiale di F1.
Nelle ultime settimane gli uomini Red Bull, da Marko a Horner fino a Newey, hanno minacciato di abbandonare il Circus “strillando” a gran voce sui media, dopo il “no” ricevuto da Mercedes e Ferrari, intenzionate a non vendere le PU di ultimissima generazione. La telenovela sembra essere arrivata al capolinea. Red Bull starebbe riallacciando i rapporti con Renault, che chiede una lettera pubblica di scuse da parte dei “bibitari” per il trattamento ricevuto negli ultimi mesi. Per la Toro Rosso si dovrebbero riaprire le porte di Maranello, anche se ci sono difficoltà tecniche di non facile soluzione, perché il team di Faenza usa il medesimo cambio della Red Bull Racing. Un nuovo sviluppo implicherebbe tempi e investimenti considerevoli.
“Il rischio di abbandono era alto, ma a fronte degli ultimi accadimenti credo possa dirsi scongiurato”, così commentava Mr E ad Autosport. La FIA ed Ecclestone fanno riferimento in particolar modo all’articolo 23.5 del regolamento sportivo in cui si stabilisce che, dal 2016 al 2020, potranno essere utilizzate solo le power unit approvate dalla Federazione.
A oggi la data limite per il congelamento dei motori è fissata al 28 febbraio 2016. Dopodiché non sarebbe più possibile aggiornarli. Già il 30 settembre Gian Carlo Minardi descriveva bene questo aspetto, commentando la situazione Red Bull: “Il 28 febbraio 2016 dovranno essere depositati e congelati i motori che si intendono usare per la stagione. Non potendo più utilizzare gettoni per lo sviluppo durante la stagione, team ufficiali e clienti avranno le medesime power unit e non sarà quindi possibile differenziare le forniture come è successo in questa stagione. A meno di variazioni regolamentari che emergano da Ginevra nella riunione dei motoristi, che comunque dovrebbero superare l’esame della Formula One Commission, vedo difficile l’utilizzo delle PU 2015”.
Stando alle ultime indiscrezioni, nella riunione di Ginevra della scorsa settimana, Mercedes, Ferrari, Renault e Honda vorrebbero evitare il freezing e aggiornare le unità anche nel corso del 2016 (sarebbero stati chiesti 32 gettoni). In pratica quello che sta succedendo quest’anno. In questo modo si potrebbero avere motorizzazioni ufficiali e clienti. Una simile evoluzione sarebbe veramente positiva per Honda e Renault, in forte ritardo tecnico nei confronti di Mercedes e Ferrari. Da applaudire la sportività della Mercedes, che molto probabilmente avrà in serbo importanti sviluppi tali da consentirle di conservare la leadership. Ma c’è di più: la volontà di modificare l’articolo 23.5 del regolamento sportivo, per fornire power-unit con specifiche 2015. Non dimentichiamoci che, per renderle effettive, tali proposte dovranno essere discusse dalla F1 Commission, ottenendo l’unanimità di tutte le squadre.