Hat trick per Lewis Hamilton a Singapore, ovvero pole, vittoria e giro più veloce. Al termine dei 60 giri sui 61 previsti (la gara è stata interrotta al raggiungimento delle due ore-limite, anche quest’anno non ha smentito la tradizione…), l’inglese ha conquistato la 29° vittoria in carriera, la 7° della stagione, grazie a una gara in cui è sempre stato al comando tranne in occasione dell’ultima sosta, quando è uscito alle spalle di Vettel, che ha ripreso e passato subito.
Un risultato che lo porta in vetta alla classifica Piloti, con 3 punti di vantaggio sul compagno di squadra Nico Rosberg, costretto al ritiro per problemi tecnici che l’hanno fermato subito sulla griglia prima del giro di formazione, obbligandolo a partire in fondo al gruppo.
Un altro duro colpo per il tedesco, che già ieri si era visto soffiare la pole per 7 millesimi e oggi ha lottato invano con l’elettronica del volante. Al via, dietro a Hamilton, Sebastian Vettel (che ha passato il compagno di squadra Ricciardo alla curva 1) e Fernando Alonso, inizialmente secondo ma che, dopo aver tagliato la chicane, ha dovuto ricedere la posizione a Vettel.
Un vero calvario la gara di Rosberg, con la W05 talmente in crisi da non riuscire a passare neppure la Caterham: in pratica è saltato tutto, DRS, ERS, cambio e finalmente nel giro 13 il ritiro quando, dopo la seconda sostituzione del volante, la macchina non è ripartita.
La corsa di Hamilton verso il traguardo è stata messa a rischio dalla safety car, uscita per rimuovere i detriti dell’ala collassata della Force India di Perez, dopo un contatto con la Sauber di Sutil. La Mercedes ha deciso di non farlo rientrare per il pitstop e passare alle soft, per cui a Hamilton non è rimasto che spingere al massimo dopo la ripartenza nel giro 38, per costruire un gap sufficiente a mantenere il comando. Ma le due RBR hanno rallentato il ritmo nel tentativo di far durare fino alla fine il primo set di soft. Erano oltre 25 i secondi su Vettel al momento dell’ultima sosta, a 9 giri dalla fine, ma il tedesco è passato, subito dopo ripreso dall’inglese su gomme più fresche, che ha chiuso con 13”5 sul Campione in carica, al miglior risultato stagionale – e davanti al compagno di squadra.
Quarto Fernando Alonso, anche oggi a ridosso dei primi, come nel resto del weekend, autore di una gara consistente e che fino all’ultimo è rimasto incollato alle due Red Bull (per la prima volta con entrambi i piloti a podio nel 2014) sperando in un crollo delle gomme o in un errore.
Quinta la Williams di Felipe Massa, seguito dalla Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, penalizzato due volte con 5 secondi per aver superato il limite di velocità nella pitlane e che ha rischiato il tutto per tutto con il terzo pitstop dopo la safety car, riuscendo così a effettuare una serie di sorpassi (alcuni da brivido…) nelle fasi finali. Strategia simile per Perez, 7°, seguito da Raikkonen, che non è riuscito a recuperare nonostante il pitstop effettuato durante il periodo di SC.
A chiudere la top 10 Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen, seguiti dalla Williams di Bottas, tradito dalle gomme. Zero punti anche per Jenson Button che sembrava poter portare a casa dei punti, dopo una bella partenza e una buona strategia che l’avevano portato dall’11° al 7° posto, ma fermato da un guasto a 7 giri dalla fine.
Lewis Hamilton raggiante, quindi, perché si trova esattamente dove voleva, davanti a tutti e, soprattutto, davanti al compagno di squadra. Restano cinque gare, giochi apertissimi, specie considerando i doppi punti in palio ad Abu Dhabi. Ma oggi lascia Singapore con 3 punti di vantaggio, 241 vs 238, con Ricciardo terzo a 181. Se nel Mondiale Piloti le prime posizioni restano un’incognita (e crediamo che sarà così fino alla fine…), nel Costruttori è tutto già scritto, con la Mercedes (al 24° successo, l’11° della stagione) sempre più sola, a quota 479, con la RBR a 305, la Williams a 187 e quarta la Ferrari a 178.
Barbara Premoli
Formula One Singapore Grand Prix 2014 race