di Mario Favilla e Aldo Agnelli, Marsilio Editori. Formato cm 16×21, pagg. 240, 45 illustrazioni in b/n, 46 a colori. Prezzo al pubblico: 32,00 euro IVA inclusa. All’interno, interviste a: Chris Bangle, Elvio D’Aprile, Walter de Silva, Wolfgang Egger, Simona Falcinella, Marcello Gandini, Roberto Giolito, Giorgetto Giugiaro, Flavio Manzoni, Filippo Perini, Roberto Piatti, Lorenzo Ramaciotti, Michael Robinson, Valeria Vigevani
Il design dell’automobile non è soltanto una delle tante declinazioni del design, ma una professione del tutto distinta, che media continuamente tra artigianalità e sistemi tecnologici avanzati, tra manualità e modelli matematici.
Mario Favilla e Aldo Agnelli hanno affrontato l’argomento dall’alto delle loro competenze e ne hanno ricavato un volume decisamente interessante, presentato al Museo dell’Automobile di Torino insieme al Direttore Rodolfo Gaffino Rossi, in un incontro condotto da Marta Cinti.
Il volume racconta “dall’interno”, grazie al prezioso contributo di tanti protagonisti assoluti del settore, i principali aspetti di un mestiere d’arte: quello del “car designer”, che unisce l’alta tecnologia ad una straordinaria artigianalità. Quattordici “incontri diretti”, dunque, con altrettanti e famosi “car designer” italiani, che non solo hanno reso importantissimo questo mestiere, ma sono stati soprattutto tra i protagonisti assoluti del successo ottenuto da un grandissimo numero di modelli dei più grandi marchi automobilistici: da Mercedes ad Audi, da Lamborghini a Ferrari, da Fiat a Maserati a Toyota.
L’excursus storico ricostruisce le origini e il contesto in cui si sviluppa il primo “saper fare” dei carrozzieri italiani degli anni Venti, grandi ispiratori dei “car designer” di oggi, fino alla nascita dell’industria automobilistica moderna e dei Centri Stile interni alle aziende stesse. Gli autori approfondiscono i molteplici aspetti di questo “mestiere” affascinante (ma forse bisognerebbe parlare soprattutto di vocazione…), le contraddizioni, i vincoli sempre nuovi e complessi che occorre affrontare ogni giorno più numerosi. Ne viene fuori che la modellazione di una forma è, in realtà, il frutto combinato di passione e conoscenza, il momento in cui le idee iniziano a prendere forma, il passaggio dall’intelligenza alla pratica.
In chiusura dell’opera, un approfondimento sul futuro: si parte dalle tendenze in atto e si prospettano le possibili evoluzioni. La “morale” è che quello del car designer è un mestiere più vivo che mai, fonte di sicura occupazione per i migliori esponenti delle prossime generazioni. Un mestiere “antico”, dunque, ma talmente dinamico che non può permettersi di fermarsi. Come d’altra parte le auto più belle e affascinanti che contribuisce a generare…
Mario Favilla, uno dei due autori, è attualmente coordinatore del Master in “Transportation & Automobile Design” della Facoltà di Disegno Industriale del Politecnico di Milano. Ha lavorato per quarant’anni nel Centro Stile Alfa Romeo, prima sotto la guida dell’architetto Cressoni, poi nell’86 con Walter de Silva con il quale si è occupato di Relazioni Esterne, fino a diventare responsabile dell’Advanced Design del marchio. Ha avuto un ruolo importante nella ridefinizione della filosofia estetico-culturale che Alfa Romeo ha seguito in quegli anni, contribuendo a far diventare il Centro Stile della Casa un baluardo per la difesa e l’evoluzione dell’identità di marchio.
Aldo Agnelli, l’altra firma del volume, si avvicina alla fotografia artistica e professionale attraverso la fotografia teatrale durante gli studi di ingegneria negli anni Settanta. Negli anni Ottanta inizia importanti produzioni pubblicitarie tra le quali Acqua di Parma, Trussardi ed Alfa Romeo, sperimentando nuove metodologie e tecniche fotografiche, avendo sempre in mente l’approccio stilistico della fine art da cui proviene. Annovera Fiat Auto e Lancia tra i suoi clienti più importanti, tutti Marchi di grande prestigio e consolidato successo commerciale.
La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che ha curato con Marsilio l’edizione di questo volume, è un’istituzione privata non profit, nata a Milano per volontà di Franco Cologni per salvaguardare dall’oblio e rilanciare il tema delle professioni: straordinaria realtà umana, culturale, sociale ed economica, oggi ancora vitale e ricca di potenzialità per il futuro. La pubblicazione di questo volume, peraltro, è stata resa possibile dal prezioso contributo di Patrimony 1873, che sostiene le attività culturali della Fondazione Cologni.