Gara perfetta in India per Sebastian Vettel che, gestendo al meglio le gomme, si è laureato per la quarta volta consecutiva Campione del Mondo, entrando così nella storia della F1, esattamente come il team Infiniti Red Bull Racing. Vettel ha vinto con una strategia su due soste: partito con le soft, nel secondo giro ha montato le medie, confermate anche nella sosta successiva, effettuata al 31° giro.
I primi dieci piloti in griglia hanno puntato su strategie-gomme differenti: sei hanno preferito partire con le soft, quattro con le medie. I primi pitstop sono stati effettuati già al primo giro (la Force India di Paul di Resta e la Toro Rosso di Jean Eric Vergne, entrambi passati dalla morbida alla media).
Il commento del Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “La gestione delle gomme, caratterizzate da differenze prestazionali importanti, è stata in prima linea in questo GP. Abbiamo visto strategie diversificate, non solo tra i team, ma anche all’interno delle stesse squadre. Il pitstop precoce di Sebastian Vettel è stata la conferma che era in grado di mettere in difficoltà anche chi aveva scelto la sua stessa strategia. Va detto che siamo un po’ delusi dal fatto che alcuni team abbiano utilizzato le gomme per più giri di quanti ne avessimo raccomandati. Ma oggi conta soprattutto fare i complimenti a Sebastian e alla RBR per il loro quarto Titolo consecutivo: una conferma delle loro stupefacenti capacità, dimostrate lungo tutto il campionato, anche nella gestione-gomme e nella scelta delle strategie più efficaci”.
La previsione di Pirelli per i 60 giri del GP dell’India era di due soste. Il suggerimento per la strategia più veloce era: iniziare con le soft, cambiare con le medie al secondo giro e completare sempre con le medie, dopo un secondo cambio al 28 giro. Più o meno quanto fatto da Vettel che si è fermato al secondo giro, come previsto da Pirelli, effettuando l’ultimo stop al giro 31, 3 tornate dopo quanto previsto.
Barbara Premoli